Coppa Italia, il calcio riparte da Juventus-Milan: bianconeri in finale con 0-0

Dall’emozionante minuto di silenzio che ha anticipato il fischio d’inizio, all’omaggio finale allo scomparso collega giornalista Rai, Franco Lauro, quella tra Juventus e Milan prima che una partita di Semifinale di Coppa Italia è stata un rito, un vero e proprio rito di ritorno al calcio italiano. In finale ci vanno i bianconeri a cui basta lo 0-0, dopo l’1-1 dell’andata a San Siro,

Quando ripenso a ieri sera non mi tornano in mente solo i gesti tecnici, il rigore sbagliato da CR7 e l’espulsione di Rebic che nonostante tutto non ha demotivato un Milan guerriero. Il mio sguardo interiore si sposta su quei volti scuri, ma pieni di speranza e riconoscenza. Sono anch’io in mezzo a quel manto verde, lì a centrocampo con i ventidue calciatori e i direttori di gara. Sono in quel cerchio in silenzio a dire grazie di cuore non solo a quei tre professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, ma all’intera categoria. Sono lì a ricordare le vittime del Covid-19.

PRIMO TEMPO

Luci abbassate e il maxischermo dice “Ripartiamo grazie a voi”, ma lo Stadio è senza tifosi. A rompere il silenzio assordante arriva l’applauso ai tre professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, rappresentanti di una intera categoria che, tra marzo e maggio, hanno combattuto senza tregua il Covid-19.

“E siamo ancora qui, un universo che respira
Ed io ti voglio amare, amare finché la terra gira

E siamo ancora qui, con più speranza che paura
Domani il sole cade sulle strade e anche l’estate arriva, arriva
E se è vero che sogni e speranze non conoscono confini
Ci stringiamo le mani stanotte, rimaniamo vicini
Cavalcando quel raggio di luna aspettiamo il mattino
Una notte come questa tu, tu la ricorderai”

Guardo la scena preda di un’emozione indescrivibile e la voce di Fiorella Mannoia mi risuona nella testa. Finalmente, dopo 95 giorni dall’ultima gara di Serie A (Sassuolo-Brescia del 9 marzo) e 94 dopo l’ultima di un’italiana in Champions (Valencia-Atalanta del 10 marzo), le mie orecchie risentono il fischio che da il via al timer dei primi 45 minuti. A far ripartire il calcio post lockdown per contenere la pandemia, ci sono Juventus e Milan nella loro gara di Semifinale di Coppa Italia.

La Juve di Sarri scende in campo con il 4-3-3: tridente d’attacco anomalo rispetto all’abitudine pre-covid con Douglas Costa, Dybala e Ronaldo punta centrale; a centrocampo Pjanic, Bentancur e Matuidi: in difesa Danilo, de Ligt, Bonucci e Alex Sandro; infine, tra i pali c’è Buffon.

Per il Milan Pioli, invece, deve fare i conti con una coperta corta nata tra squalifiche e infortuni. Si presenta con un 4-4-1-1: Bonaventura a supporto di Rebic in avanti, unica punta; a centrocampo Paquetà, Kessie, Bennacer e Calhanoglu; in difesa Conti e Calabria esterni bassi, mentre Kjaer e Romagnoli centrali.

Al 13′ Ronaldo in area controlla il pallone col petto e Conti contrasta il portoghese, cercando di evitare che questi raggiunga la sfera, ma il difensore rossonero tocca la palla con il gomito destro commettendo fallo. Inizialmente Orsato lascia proseguire, ma viene richiamato dal Var dove c’è Aureliano. Poi va di persona a controllare: Conti cerca il contatto con la palla in modo evidente, aumentando anche il volume del corpo. Non ci sono dubbi, è rigore per la Juve. Sul dischetto CR7 spreca l’occasione e sbaglia il secondo penalty da quando è in maglia bianconera (il primo contro Sorrentino del Chievo), questa volta colpisce il palo alla destra di Donnarumma. Pochi minuti dopo Rebic entra durissimo su Danilo, alzando un calcione per aria. Orsato dapprima con il giallo tra le mani, estrae il rosso diretto, lasciando la squadra di Pioli in 10. Il diavolo non si perde d’animo e al 24′ Calabria crossa dalla sinistra con un tiro al volo di Conti, ma la palla termina alta.  Il portiere rossonero ferma anche un tentativo dal limite di Ronaldo, mentre al 41′  Kjaer e Romagnoli non arrivano alla deviazione vincente.

SECONDO TEMPO

Nel secondo tempo il Milan è più agguerrito che mai e nonostante l’inferiorità numerica mette in campo la versione migliore di se stesso. Dall’altro lato, invece, la Juventus appare spenta e Ronaldo, forse accusando l’errore di prima, mo stra una prestazione opaca con un evidente calo fisico generale che riflette su tutta la squadra. Al ’48 dalla destra Bonaventura crossa permettendo un bel colpo di testa di Calhanoglu, ma palla è fuori. Pioli fa entrare Leao al posto del centrocampista di San Severino Marche, che non la prende benissimo. Sarri decide per un triplo cambio che portano all’ingresso di Khedira, Rabiot e Bernardeschi e all’uscita di Pjanic, Matuidi e Douglas Costa. I nuovi entrati non cambiano l’inerzia del match e Donnarumma ferma un sinistro di Dybala. Pioli fa altri cambi e per la prima volta nella storia del calcio italiano ne rimpiazza cinque in totale in una gara ufficiale. La partita finisce senza troppi colpi di scena, solo negli ultimi 4 minuti di recupero, Cuadrado calcia alto oltre alla traversa e Donnarumma respinge un tiro di Alex Sandro.

Nonostante l’inerzia bianconera e alla motivazione del Milan, le reti della prima partita della ripartenza del calcio italiano, restano inviolate. Una parità che porta la Juventus in finale a Roma, forte dell’1-1 dell’andata a San Siro. Stasera si decide la sfidante nella gara tra Napoli e Inter al San Paolo, la cui gara di andata aveva regalato forti emozioni e un preziosissimo 0-1 in favore della squadra di Gattuso.

Juventus (4-3-3): Buffon; Danilo (41′ st Cuadrado), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (17′ st Khedira), Matuidi (17′ st Rabiot); Douglas Costa (17′ st Bernardeschi), Dybala, Ronaldo. In panchina: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Rugani, Muratore, Olivieri, Vrioni, Zanimacchia. Allenatore: Sarri.

Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Conti (43′ st Saelemaekers), Kjaer, Romagnoli, Calabria (43′ st Laxalt); Kessie (37′ st Krunic), Bennacer; Paquetá (37′ st Colombo), Bonaventura (7′ st Leao), Çalhanoglu; Rebic. In panchina: Begovic, A. Donnarumma, Gabbia, Biglia, Brescianini, Maldini, Olzer. Allenatore: Pioli.

FRANCO LAURO

Il primo match post lockdown è stato l’occasione per la Rai per rendere un giusto e doveroso omaggio al conduttore televisivo e telecronista sportivo scomparso a 58 anni lo scorso 14 aprile.

Franco Lauro, con il  suo “Amiche e amici” era volto noto dello sport sulla televisione pubblica, avendo tra l’altro seguito otto Olimpiadi estive, svariate edizioni dei Mondiali, condotto 90° Minuto e La Domenica Sportiva ed era la voce del basket in viale Mazzini. Negli ultimi anni, inoltre, aveva condotto tutti gli speciali della Rai dedicati alla Coppa Italia, per questo l’analisi pre e post partita condotta da Simona Rolandi ed Enrico Varriale a Saxa Rubra è stata interamente dedicata al collega scomparso.

Sonia

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