Dobbiamo stare con chi ci merita

Diventare consapevoli del nostro valore non è un compito che spetta agli altri, deve nascere dentro di noi e arrivare a chi ci circonda. Questo non vuol dire che essere insicuri è un male assoluto. Dubitare delle azioni che compiamo ci aiuta a riflettere su cosa sia giusto. Ci insegna a conoscere il percorso che vogliamo intraprendere, chi vogliamo essere e diventare. Immagino che la sicurezza assoluta non esista, altrimenti gli sbagli sui quali imparare sarebbero solo leggenda metropolitana e, invece, sono un tesoro prezioso su cui fare affidamento nei momenti decisivi.

Più che di sicurezza, parlerei di consapevolezza. Una sensazione materna, avvolgente, intima, che ti fa sorridere a volte e riflettere aspramente altre.
Una consapevolezza che ho avvertito in questi anni è vivere al fianco di chi nutre del rispetto per me. Rispetto come persona, amore della vita, amica, professionista. Dobbiamo stare con chi ci merita perché, come recita una frase, “non siamo per tutti”, ma ammetto anche di aver pensato che non tutti siano per noi.
Mi è capitato di incontrare le più svariate personalità, mi sono sempre interrogata sulla storia di ognuno, sul perché di determinati atteggiamenti. Quali vicende e cattive abitudini hanno formato quel carattere o quale dolore ha dovuto sopportare. Qualche volta ci ho trovato solo del sadico e gratuito impegno nel rendere imperfetta l’esistenza altrui.
Il fatto è questo, la disponibilità nel capire chi abbiamo di fronte non deve essere uno scudo o, peggio, una scusa per non rispettare noi stessi. Nella vita privata, così come nel lavoro, è importante non permettere agli altri di non avere rispetto di noi.

Scegliamo con cura chi e dove.

A volte non si tratta della persona, ma del contesto che non ci appartiene. Cambiare pur di restare in un luogo che non sentiamo nostro? Provare a diventarne parte non è sempre la soluzione. Se il cambiamento coincide con una crescita è giusto, in caso contrario mai tendere a modificarsi per piacere agli altri o vivere dove possiamo andar via.

“Trovare la dimensione delle cose”, è un mantra che mi ripeto spesso da quando è nata in me la consapevolezza del mio valore, della mia personalità, della mia voglia di rispetto verso gli altri e verso me stessa, della voglia che ho di migliorarmi e non di cambiare.
Perciò, quando ci sentiamo stanchi, insoddisfatti, tristi o con un senso di vuoto, facciamo le nostre valutazioni. Mettiamo tutto in pila, da quello che ci piace a quello che non va bene. Facciamo la somma e diciamo il risultato a voce altra.
Allontanarsi da qualcuno o prendere le distanze da una situazione, abbandonare un luogo o vivere un altro, è un nostro diritto. Se qualcuno vi dice il contrario non ha a cuore la vostra salute oppure non ha capito esattamente come vivere in maniera adeguata questa vita.

Avere paura è normale.

Finché ci sarete dentro non guarderete a nulla con piena lucidità, solo a distanza eviterete le sensazioni contrastanti. Ah, le pause. Quelle non servono a niente. Sono mezze misure? No, sono bugie che raccontate per evitare gli errori. Ho una rivelazione: mentire a voi stessi è il primo errore, l’unico da non commettere a cuor leggero.
Quando mi dicono che è questione di coraggio, sorrido. Posso aver coraggio in molte cose, ma se si tratta di vivere bene, quello di cui ho bisogno è maturità. Molti si fanno male inconsapevolmente di proposito. Trascinano situazioni per anni pensando “un giorno starò meglio”, “un giorno cambierà”, peccato che quel famoso “un giorno…” non arrivi mai.
Pensa “ora” a quello che vuoi e sappi che nessuno potrà darti una risposta a parte te. Quando pensi di non trovarla, cercala con insistenza, in ogni modo. Credi in te e andrà tutto bene.

Namasté

Sonia

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