La magica notte degli Oscar, la storia del trionfo del cinema italiano

Dopo un clamoroso “errata corrige” nella notte degli Oscar dell’anno scorso, vinse come miglior film  Moonlight a discapito di La La Land, che era uno dei grandi favoriti. Stanotte è difficile che l’italiano Chiamami con il tuo nome, di Luca Guadagnino vinca il premio più ambito, ma resta favorito nella categoria migliore sceneggiatura non originale. E’, invece, più probabile che la statua venga aggiudicata – questa volta senza errori – a La forma dell’acqua, oppure a Tre manifesti a Ebbing Missouri. Questi, infatti, i due favoriti, rispettivamente con tredici e sette nomination. Anche se, parliamo di una notte magica, dove tutto può accadere e dove le sorprese sono sempre dietro l’angolo senza esclusioni di colpi! Sì, perché a sentire gli esperti il giudizio dei novemila membri dell’Academy spesso si lascia influenzare dal clima sociale.

Ora sono davanti al pc, attendendo la grande notte degli Oscar e con un occhio seguo la “election night”, per prendere coscienza di cosa accadrà nel nostro Paese a partire da domani. Vi scrivo in tempo reale e allora, a voler unire le due cose, quello che mi viene in mente è analizzare le possibilità che gli italiani hanno avuto nella storia, calcando il palcoscenico del cinema più ambito di sempre. Insomma, viene fuori un patriottismo esplicito che non voglio frenare, anzi voglio condividere con voi.

L’Italia ha collezionato 13 statuette sino ad oggi nella categoria Miglior Film Straniero. Molte più della Spagna, che ne ha ricevute 4 e una in più della Francia che ne ha collezionate 12.

Tredici storie diverse e bellissime, che ci hanno fatto emozionare e gridare alla vittoria, proprio perché era un italiano, uno di noi a salire per ritirare il premio. Ricorderete sicuramente il grido della Loren nel premiare “Roberto!” Benigni e l’esilarante performance/camminata dell’attore in bilico sulle poltrone rosse. E magari, tra i più appassionati, ci saranno anche coloro che rivedono le lacrime e la commozione di Ennio Morricone, che si aggiudicò l’Oscar per la miglior colonna sonora di Hateful Eight di Quentin Tarantino. Le sue musiche sono indubbiamente le  tra le più belle della storia del cinema. Dopo l’Oscar alla carriera del 2007, il Maestro è tornato sul palco del Dolby Theatre per ritirare la sua seconda statuetta.

Un tripudio divsuccessi e grandi nomi. Italiani che hanno fatto scritto un destino comune, ma andiamo per ordine.

Miglior Film Straniero. 

Nella categoria più prestigiosa l’Italia, come già detto, vanta il primato con 13 statuette, due delle quali Premi Speciali/Onorari attribuiti prima che la categoria fosse ufficializzata dall’Academy nel 1957. Vittorio De Sica ha portato a casa da Hollywood ben 4 statuette, con “Sciuscià”, “Ladri di biciclette” (Premi Onorari nel 1948 e nel 1950); “Ieri, oggi e domani” e “Il giardino dei Finzi-Contini” (Premi Oscar al miglior Film Straniero nel 1965 e nel 1972). Quattro statuette anche per Federico Fellini per: “La Strada” (1957); Le notti di Cabiria (1958); “8 e mezzo” (1964); Amarcord (1975). Completano la rosa “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri (1971), “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore (1990), “Mediterraneo” di Gabriele Salvadores (1992), “La vita è bella” di Roberto Benigni (1999) e “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino (2014).

Miglior Attore e Miglior attrice

La prima ad aggiudicarsi un Oscar fu Anna Magnani con “La Rosa Tatuata” nel 1955. Nel 1962, toccò a  Sophia Loren per “La Ciociara”. Particolare curioso: nessuna delle due era presente alla cerimonia. Nel 1997è la volta di Roberto Benigni, che oltre a vincere con il miglior film straniero, fu anche il il primo attore non anglofono a vincere questo prestigioso premio nella storia degli Academy Awards.

Categorie “tecniche”

In questa categoria possiamo vantare ben 33 statuette. Solo per citare alcuni nomi: i costumi della Roma de “La Dolce Vita” (Piero Gherardi); le scenografie di Hugo Cabret (Dante Ferretti); la fotografia polverosa di Apocalypse Now (Vittorio Storaro); la creatura E.T. e i famelici mostri di Alien (Carlo Rambaldi). E molti altri…

 

 

Sonia

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