INTERVISTA. Il giornale di Roberto B. 24th June 2014

di Roberto Baldini
Ciao Sonia! Grazie per il tempo che mi dedichi.
Innanzitutto parlaci un po’ di te, raccontaci qualcosa…
Grazie a te per la gentile richiesta.
Quando mi si chiede di parlare di me, la prima cosa che mi viene in mente è la frase “sono una ragazza semplice” e, nonostante quello che dicono gli altri, lo sono davvero. (Confermo! NdR.)
A rendermi felice sono le piccole cose: la semplicità di un sorriso, uno sguardo complice, un gesto buono fatto con disinteresse… sono queste le cose che mi colpiscono di più.
Più vado a avanti e meno divengono scontate, così quando le riconosco me ne innamoro e mi lego in maniera smisurata. Sono anche una persona creativa. Odio la routine che non si colora mai di una novità: non lasciare mai sola la mia mente, perché elabora delle cose davvero impensabili.
Che altro? Sono estremamente sincera. Dovrebbe essere un pregio, ma non lo è per il lavoro che faccio. Non riesco a mentire, se qualcuno mi sta poco simpatico si evince subito e soprattutto quando ho qualcosa da dire lo dico, attirando purtroppo molte antipatie.
Odio falsità e ipocrisia.
Per il resto amo il mio lavoro, amo il giornalismo, amo scrivere e soprattutto amo sognare. Sin da bambina mi sono avvicinata a molte arti, ho danzato, dipinto, suonato il piano… ho inventato storie.
All’inizio, quando ancora non sapevo scrivere, le raccontavo verbalmente a mio nonno. Ne ho inventate, di avventure…
Poi ho iniziato a mettere su carta i pensieri in versi, infine è arrivata la narrativa e da lì ho capito cosa avrei voluto fare da grande. Ultimamente non ho pubblicato libri, ma continuo a scrivere e presto darò in pasto al mio pubblico di lettori un nuovo romanzo.
1) Qualcuno ha ancora dubbi su quanto sei meravigliosa?
Come nasce un tuo personaggio?
Non c’è una modalità precisa. Ogni personaggio viene fuori da una visione personale su di una situazione che ho vissuto, consciamente oinconsciamente, da protagonista e/o non.
Cerco di raccontare la vita nelle sue sfumature e ogni mio personaggio -nel bene o nel male- ha una caratteristica specifica che mi lega a lui. Alla fine plasmo me stessa nelle diverse forme.
2) Da dove ti arriva l’ispirazione per scrivere?
Da tutto ciò che mi circonda e vive intorno a me e dentro di me. È la vitache scorre e prende tutta la mia mente. Quando trovo lo spunto per unastoria inizio a pensarci intensamente. Quasi mi annullo. Non riesco a pensare ad altro e vivo il mio romanzo tra sofferenza e voglia di finirlo al più presto.
Quando lo finisco? Beh, soffro anche di più, perché ho smesso
di vivere la vicenda; rileggerla, anche mille volte, non vorrà dire la stessa cosa. (Ti capisco benissimo… NdR)
Un po’ come quando uno si innamora e vive intensamente quella
storia d’amore e poi finisce: non puoi più baciare e stringere a te chi amavi, non puoi più farci l’amore; ne resta il ricordo, che non è certo la stessa cosa.
3) La tua reazione alla prima dedica?
Ho provato un forte imbarazzo perché sono stata colta del tutto
impreparata. Non me l’aspettavo, ma ovviamente sono stata molto felice.
4) Te lo meriti, fidati.
Il tuo rituale dopo aver finito di scrivere un libro?
Rileggere 3 volte la bozza, prima di mettere la parola fine. Ora che l’ho detto, per scaramanzia cambierò rituale… scherzo!
5) L’importante è che tu non smetta di scrivere.
Preferisci scrivere poesie o racconti?
Dipende dal momento e da cosa voglio esprimere.
6) Che legame c’è tra la scrittura e la musica?
Per ciò che mi riguarda, sono legate da un legame molto stretto.
Ugualmente lo sono a loro. Non a caso suonavo e suono il piano ed oltre a essere una giornalista e una scrittrice, sono anche una speaker radiofonica. (Bravissima. NdR)
Conduco un programma che si chiama “Tutto Fa Spettacolo” su Radio Antenna Uno e posso dire che la mia vita è piena di musica.
Quando non la sento in giro, manca qualcosa. (Manca tutto… NdR)
Tornando al mio ruolo da scrittrice, ho scritto e pubblicato “Note di Strauss, una silloge poetica” che ha come tema la musicalità, il suono, il rumore.
Per me anche le passioni, come odio, dolore, amore, rabbia, possono generare un suono dentro di noi.
Quel suono è ricollegato alla musicalità dei versi e, perché no, alle
storie di cui si legge nei libri di narrativa.
7) Da dove ti è venuta l’ispirazione per scrivere “Il falso
Romeo?”
Un mio amico mi chiese di scrivere per lui una sceneggiatura da presentare a un provino per una parte in un film. All’inizio scrissi solo un dialogo, che lui recitò magnificamente, tanto da ottenere la parte.
Solo dopo la scena divenne sempre più viva nella mia mente e riuscii a dirigere tutta la storia, attraverso gesti e modi di fare.
Ho sempre voluto scriver dell’amore omosessuale, ma non volevo cadere nello scontato.
Quando ho scritto “Le forme dell’amore”, ho raccolto tre amori molto diversi ma che insieme avrebbero dato al lettore un messaggio chiave da custodire.
L’amore è un sentimento bellissimo che tutti possiamo provare, a
prescindere dal come e dal quando…
8) Il messaggio è arrivato benissimo.
L’autore/autrice che prendi come modello.
Come mandare in panico uno scrittore: chiedergli da chi trae ispirazione.
Difficile dirlo in maniera diretta. Ci sono tantissimi autori che mi
piacciono, che leggo e con cui mi trovo concorde, condividendone il pensiero. Credo che il mio modello sia un “mix” di tutte le letture che ho concluso sino a oggi.
9) Per te è vero che un buon scrittore deve aver letto
almeno 1000 libri?
Deve aver letto in passato e continuare a farlo nel presente. (Parole sante! NdR)
La lettura è alla base di ogni buona scrittura con una buona dose di talento innato.
Poi sulla quantità di libri, alzo le mani: dipende dalla perspicacia individuale che permette di cogliere aspetti invisibili ad altri occhi. Credo che il numero possa tranquillamente variare da persona a persona.
10) Regalare emozioni alla gente.
Si regalano emozioni a chi legge, se prima le hai provate tu nella stesura ed elaborazione della tua opera.
11) Come hai scoperto questo tuo magnifico dono?
Non l’ho scoperto, l’ho vissuto.
12) Social network. Maledizione o fonte di opportunità?
Un modo divertente e utile di fare comunicazione, di restare in contattocon le persone, di conoscerne di nuove, di esprimere in modo immediato ciò che si sente e si pensa. Tuttavia, come in ogni cosa, ci sono anche un mare di contro. Credo che con l’avvento dei social, ed in particolare di facebook, la vita per noi scrittori sia diventata molto più difficile. Lo dico anche a costo di sembrare presuntuosa ma, come ho detto sopra, sono estremamente sincera, quindi non posso tacere su questo pensiero.
Ci sono
sempre più persone che senza il minimo talento si improvvisano scrittori e fanno perdere ai “lettori” il senso dell’orientamento, così si finisce per lasciare un “mi piace” più per cortesia che per effettiva lettura.
Per carità, sono del parere che sia bello poter esprimere ciò che si pensa a prescindere se si sia o meno Dante o Palahniuk, ma dopo la stesura rileggerei almeno per correggere eventuali “orrori” ortografici, che a volte risultano davvero molto imbarazzanti. Facebook, croce e delizia: tante opportunità, ma la visibilità si riduce quando il “mare è pieno di pesci” (perdonate il cliché),
molti dei quali sono “polpi sputa inchiostro”.
13) Quanto condivido le tue parole…
Un consiglio che daresti a chi volesse diventare
scrittore?
Scrivere a prescindere dalla pubblicazione, ma farlo in maniera umile. Qui so che molti Scrittori ( la “S” è volutamente maiuscola), non saranno d’accordo di me.
<<Chi ha qualcosa da dire e scrive, per un attimo si
prende l’enorme responsabilità di vestire i panni di Dio>>, l’ho detto io stessa un po’ di tempo fa. In effetti, attraverso la narrazione di una storia, lo scrittore muove la vicenda come farebbe un ipotetico Dio con i mortali (che equivalgono ai suoi personaggi). Ugualmente il poeta si pone come unico “mezzo” tra lettori e ascesa verso il divino. È proprio per questo che bisogna essere umili. L’umiltà nel rivolgersi agli altri permette non solo di cogliere al meglio l’essenza più pura delle cose, ma anche di ricevere una
maggiore attenzione da chi si presta alla lettura. In quando “Dio”, lo scrittore ha una grande responsabilità: istruire il suo popolo. Se tutto ciò avviene con un chiaro orgoglio di superiorità usando la spada e lo scudo, si finisce per diventare un dittatore che non ha più nulla da imparare. Che ne sarebbe dunque della scrittura, se già ora qualcuno avesse conseguito la verità assoluta di tutte le cose? Penso che sarebbe morta. La scrittura, la composizione, la creatività, sono arti che permettono a noi scrittori di sopravvivere alla nostra stessa irrequietezza di generare nuove storie.
14) Un tema che vorresti affrontare in un prossimo libro?
L’adulterio, la forza delle donne, il maschilismo, la donna in ogni sua forma, la follia, la perversione, la stupidità di chi guarda senza capire che la vita è in fondo agli occhi di un bambino.
Questi sono alcuni dei temi di cui voglio parlare.
Fantastico!
Ciao Sonia, grazie per il tuo tempo!
Grazie a te, di cuore ti auguro un forte in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti presenti e futuri. (Grazie!!!! NdR)
Grazie anche a voi, Amici, che restate sempre con noi. Siete la nostra poesia!

Sonia

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